Chat

Le chat (to chat= chiacchierare, chat=chiacchierata) sono dei luoghi virtuali dove le persone si incontrano e dialogano in tempo reale.
Molti considerano il tempo utilizzato nel dialogo in chat, del tempo perso e quindi prima di approfondire questo discorso è bene porre in luce alcune peculiarità del dialogo in chat, che fanno di esso, a nostro parere, una modalità unica di interazione.

Meccanismi d'interazione nella chat e considerazioni di carattere sociologico ad essa collegate

La principale caratteristica del dialogo attraverso qualsiasi forma di comunicazione su internet, compresa quindi la chat, è il fatto che coloro che interloquiscono si rapportino prescindendo da fattori esteriori, come età, stato, sociale e livello culturale e quindi, per questo, internet permette un interazione unica e altamente "democratica"; tutto ciò risulta, in genere, molto gradito, ma a volte nasconde il pericolo che qualche utente, non avvezzo all'assenza di "barriere", approfitti di questa grande libertà per aggredire verbalmente, od ingiuriare i propri interlocutori; questa situazione non è poi così rara ed è sicuramente incentivata dalla condizione di accesso anonimo alla chat.
Per spingere gli utenti a comportarsi bene, in molti forum, mailing-list e chat (e, a volte, anche news-servers) viene richiesta la registrazione, che viene eseguita acquisendo un nick (soprannome) fisso destinato a fornire un'identità all'utente; in questo modo i movimenti di ogni utente nel territorio "virtuale" possono essere, così, marcati (spesso per mezzo di un cockie) e monitorati, per evitare comportamenti aggressivi e, particolarmente, illegali; anche il fatto di possedere un soprannome costante ha una sua importanza in questo contesto, poichè spinge gli utenti, nell'ambito delle dinamiche di gruppo che si instaurano nella chat, ad assumere un ruolo più costruttivo e sociale, volto alla creazione negli altri di un'immagine positiva di sè, immagine, che la maggior parte degli utenti finiscono per cercare di sviluppare e tutelare in ogni modo all'interno della comunità virtuale di cui, giorno dopo giorno, si sentono di far parte.
L'utilizzo della chat, così come la comunicazione attuata in altre forme, attraverso internet, prevede, come presupposto, la conoscenza della netiquette, che è una sorta di galateo virtuale, che per alcuni aspetti è abbastanza intuitivo, ma per altri incomprensibile, se non a persone che abbiano utilizzato a lungo questa forma di comunicazione.
Infatti molte regole, che gli utenti abituali delle chat considerano come implicite, sono collegate alle caratteristiche tecniche del "mezzo" informatico; ad esempio è assolutamente vietato, in molte chat effettuare il "flooding" (letteralm. = inondazione) e cioè scrivere lunghe sequenze di una, o due lettere, le quali finirebbero con l'impedire la coprensione delle frasi scritte, nel ridotto schermo a disposizione, nel quale discutono contemporaneamente tra loro, vari gruppi diversi di utenti.
La comprensione della discussione in corso è possibile identificando i nick (soprannomi) degli utenti con cui si stà discutendo e di cui bisogna, in tempi strettissimi, leggere i messaggi e rispondere in modo sintetico e chiaro; la discussione è inoltre tanto più faticosa quanto più sono gli utenti presenti nella chat, ciò in quanto la unica lista dei messaggi scorre e quindi si rischia di non fare in tempo a identificare e leggere tutti i messaggi utili, o a rispondere in un tempo ragionevole, tale da poter essere compresi dagli interlocutori.
In definitiva la chat è, in primis, un utile mezzo per sviluppare velocità nella dattilografia, capacità di sintesi e di comprensione di concetti in tempo rapido, capacità di usare forme espressive facilmente comprensibili (per questo motivo molti utenti usano gli "emoticons", segni grafici espressivi di sensazioni e stati d'animo), infine la chat è utile per migliorare la capacità di comprendere le dinamiche interpersonali. Naturalmente tutto ciò è realmente possibile, a nostro parere, qualora gli utenti si rapportino alla chat in modo distaccato, evitando un eccessivo coinvolgimento e sperimentino questa interattività in modo costruttivo (molti utenti usano invece la chat per dare sfogo alle proprie tendenze antisociali, represse nella vita reale), evitando, infine, le discussioni e liti inutili e fini a se stesse, privilegiando, invece quelle costruttive e possibilmente disinteressate.
Dopo un pò di tempo che si frequenta una chat si potrà anche arrivare a intuire le reazioni altrui ai diversi tipi di comportamento e quindi a prevedere ciò che la maggior parte delle persone si aspettino dal dialogo in chat; a questo punto ognuno dovrà valutare con equilibrio ciò che per lui può essere più utile trarre da questa modalità di dialogo e ciò che può offrirgli di unico rispetto all'interazione reale nella vita di tutti i giorni; ciò al fine di evitare di perdere il contatto effettivo con le persone, che per alcuni può essere un rischio reale. Per altre persone, invece, la chat presenta il rischio opposto e cioè di interpretarla, esclusivamente, come un modo per "agganciare" le persone con l'obbiettivo di frequentarle poi nella vita di tutti i giorni: anche questo approccio potrebbe non essere sempre il più gradito, in quanto la chat si colloca, a nostro parere, in una dimensione intermedia tra il mondo virtuale e quello reale, con possibilità di svisare da una dimensione all'altra, per poi ritornare più frequentemente ad un interazione solo virtuale.
In generale gli utenti della chat compensano con essa la ridotta comunicabilità possibile nella vita reale, ma vogliono, altresì, mantenere, in genere, quella privacy e quel distacco che hanno nella vita di tutti i giorni nel rapporto con gli altri; in genere chi cerca di rompere questa barriera (specialmente se motivato da interessi specifici) perde la considerazione dell'interlocutore.

Tipi di chat e messengers

Le chat più utilizzate dagli utenti sono in genere quelle di più facile accesso e, infatti, proprio negli ultimi tempi c'è sta una vera e propria espansione dell'utilizzo di chat poste all'interno di "comunità" virtuali presso le quali gli utenti trovano una serie di altri servizi volti a soddisfare la loro necessità di comunicare con altri e anche di creare quelle relazioni che molti non riescono a sviluppare più, in un a vita quotidiana spesso troppo impegnata. In questo caso, sempre più frequente, la chat tenta di andare oltre la dimensione virtuale cercando di assurgere al ruolo di complemento della vita reale e in ciò è ulteriormente agevolata dalla possibilità offerta dalla maggior parte delle chat di consentire un dialogo tra due, o poche persone in stanze di chat a parte ("privè").
Ciò nonostante continuano ad esistere singoli utenti che utilizzano ancora i programmi di messaging, alcuni dei quali sono molto affermati all'interno della comunita di utenti di internet, acquisendo spesso il ruolo di chat di qualità, o comunque di uno spazio virtuale diverso, nel quale poter comunicare singolarmente con un'altra persona senza l'intermedio di un sito di chat, ma solo di un server che si interpone tra i due programmi di messaging in comunicazione tra loro.
Questo tipo di comunicazione dà spesso l'idea di essere una comunicazione più riservata, lontano dalla confusione della chat, creando uno spazio virtuale, quasi elitario, utilizzato a volte dagli stessi utenti delle chat per proseguire dialoghi iniziati in questi luoghi vituali con persone con cui si vuole creare un rapporto più esclusivo e diretto.
I programmi di messaging permettono, infatti, se settati in una maniera più "aperta" di venire a conoscenza del momento in cui la persona con cui si è soliti interloquire si è collegata ad internet permettendo di inviargli un messaggio, spesso accompagnato da un segnale acustico, nel tentativo di stabilire subito una comunicazione con questa persona. Questo tipo di settaggio dei programmi di messaging risulta per alcuni eccessivamente invasivo della propria privacy e, inoltre, espone il computer a situazioni di minore sicurezza informatica, ragione per cui molti utenti preferiscono settare questi programmi in maniera più "chiusa", in modo che essi non permettano ad altri di essere a conoscenza dello status "on-line".
Probabilmente proprio la natura maggiormente invasiva della privacy,tipica dei programmi di messaging, fà si che essi si prestino solo a contatti selezionati, che in alcuni casi possono essere anche di natura professionale.
I più noti programmi di messaging sono L'ICQ, lo Yahoo Messenger e il MSN (Microsoft Network) Messenger

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